Feng Shui e Psicologia Ambientale: due discipline a confronto

di KATIA ZAMBON
dott.ssa in scienze e tecnologie per l'ambiente


Il Feng Shui e la Psicologia Ambientale hanno come obiettivo comune quello di migliorare il benessere psicofisico delle persone, intervenendo sulla qualità degli ambienti, sia indoor che outdoor. L’interazione dell’uomo con l’ambiente fa parte di un processo quotidiano e costante.

Nell’architettura occidentale attraverso un design sostenibile si cerca di migliorare il rapporto uomo-natura, migliorando nel contempo anche i principi di sostenibilità economica, sociale ed ecologica. Attraverso un più ampio approccio olistico si cerca di ridurre l’impatto ambientale negativo, cercando di armonizzare gli ambienti architettonici, inserendoli in contesti sempre più naturali. Questo sistema progettuale, che possiamo definire integrativo, è molto simile alla visione olistica cinese e all’approccio del Feng Shui nell’ambito del costruito (N.K. Humphreys, 1976), dove migliorare l’equilibrio uomo e natura diventa parte integrante del progetto. Il Feng Shui considera infatti l’ambiente come un sistema integrale nel suo complesso dove l’Uomo è al centro, Cielo e Terra fanno parte integrante del sistema e sono reciprocamente interconnessi l’uno con l’altro. Attraverso questa filosofia la nostra relazione con l’ambiente non è più di controllo o di dominio ma diventa una relazione paritaria.

Un primo confronto tra queste due discipline, all’apparenza così distanti, si trova nell’articolo “Feng Shui and Enviromental Psychology: a critical comparison” pubblicato da Bonaiuto, Bilotta e Stroffa nel 2010 nel Journal of Architectural and Planning Research. I principali punti in comune tra le discipline, nonostante le differenze nell’approccio alla ricerca e alla relazione uomo-ambiente riguardano il concetto di “Restorativeness”, cioè il benessere che deriva dal contatto con la natura, e il concetto di “Controllo”, il benessere che deriva dalla percezione di controllo che l’individuo ha di un ambiente (Locus of Control).


Restorativeness

Alcuni studi hanno dimostrato che lo stress fisiologico è attenuato dal contatto con la natura (Hartig, et al., 2003): particolare importanza, per migliorare la soddisfazione ambientale e ridurre lo stress, viene data alla vista naturale che si può percepire attraverso una finestra o al contatto diretto con la natura. Nel Feng Shui, come nella Psicologia Ambientale, il contatto con la natura, la vista di elementi naturali, di sistemi viventi o la presenza di piante all’interno di una stanza è considerato di fondamentale importanza per il benessere delle persone. L’armonia dell’uomo con la natura è alla base della filosofia Feng Shui: la relazione che l’uomo instaura con l’ambiente naturale che lo circonda può influire positivamente o negativamente a seconda dell’approccio visivo. La vista dalla finestra di un bel giardino sarà sicuramente più gradevole rispetto a quella di una strada o di un ospedale. Per millenni l’osservazione naturalistica è stata usata dai maestri Feng Shui, per scoprire la relazione di armonia che si instaura tra natura e uomo in un determinato ambiente e migliorare, dove necessario, l’ambiente stesso; realizzare ambienti dove sono presenti bellezza e aspetti naturali è alla base della filosofia Feng Shui.  La relazione che si crea nell’applicazione della filosofia non è di dominio verso la natura ma di rispetto e coesistenza benefica con essa: la natura è “viva”, ha una vita propria che va sempre tenuta in considerazione. Il prendersi cura di una pianta, un albero, un prato crea una relazione di rispetto verso quel luogo e la natura stessa, instaurando un rapporto più intimo con l’ambiente. Per tale motivo quando viene progettato o riqualificato un edificio, secondo la filosofia Feng Shui, si valuta l’ambiente circostante e si cerca di inserire l’edificio nell’ambiente minimizzando il più possibile i danni al luogo.


Locus of Control

Ma anche il controllo è considerato una delle dimensioni più importanti del rapporto uomo-ambiente, ed è associato ad alti livelli di soddisfazione ambientale. La necessità di controllare ed occupare un’area, personalizzarla, difenderla, sono tutti aspetti legati alla territorialità (Harris e Brown, 1996); il grado di soddisfazione e benessere ad esempio in un ambiente lavorativo aumenta con la possibilità di personalizzare con oggetti propri il luogo di lavoro. L’uomo tende a modificare lo spazio, a renderlo confortevole in base alle proprie esigenze. Il Feng Shui come la Psicologia Ambientale, sottolineano il benessere che deriva dalla progettazione di ambienti dove vi è la possibilità da parte dell’individuo di avere il controllo dello spazio; un esempio: la gestione dei parametri microclimatici, l’apertura di porte o finestre.

Come possiamo interpretare questa necessità di controllo verso un determinato spazio?

Alcune teorie correnti affermano che gli esseri umani si sono evoluti da una popolazione molto piccola, che viveva in Africa circa 70.000 anni fa e attraverso lo studio della psicologia evolutiva, si è cercato di identificare quali tratti psicologici umani si sono evoluti aumentando la probabilità di sopravvivenza dei nostri antenati nomadi. Considerando valida la teoria che gran parte dell'evoluzione umana sia avvenuta nella savana dell'Africa orientale, il biologo G. Orians ha enunciato quella che viene definita “Ipotesi della Savana”, indicando le caratteristiche paesaggistiche preferite dalla specie umana. Gli ambienti paesaggistici che suggeriscono maggiore interesse sono caratterizzati da spazi di ampia prateria, con la presenza di arbusti e grandi alberi con folte fronde, dove è possibile nascondersi e sfuggire ai predatori, ma anche tendere agguati (Summit e Sommer, 1999). Anche il geografo Jay Appleton (1975/1996) in “The Experience of Landscape” (1975) spiega il motivo per cui le persone preferiscono luoghi simili alle praterie della savana in Africa, con alberi sparsi che offrono nascondigli da nemici e predatori, praterie con cespugli, e prospettive che offrono rifugio per vedere e non essere visti, in grado di soddisfare il bisogno biologico di sopravvivenza. La teoria della prospettiva-rifugio può, secondo Appleton, essere utilizzata in diverse discipline: arte, architettura, progettazione del paesaggio, fotografia e letteratura per analizzare e valutare le preferenze estetiche degli individui verso gli ambienti. Dall’analisi di questa teoria risulta che l’individuo ha sviluppato preferenze verso quegli ambienti che creano condizioni tali da poter avere un’ampia prospettiva visiva sull’ambiente circostante, con una sorta di rifugio alle spalle che garantisca protezione e nascondiglio. Nell'analisi di un paesaggio il classico caso di rifugio-prospettiva viene descritto come una grotta, con un ingresso che si affaccia su una ripida gola con un ruscello che scorre verso il basso: una situazione con recinzione, prospettiva e pericolo.

Simile è l’interpretazione del Feng Shui attraverso il modello dei “Quattro Animali” (Four Emblems Theory); gli antichi cinesi hanno stabilito un modello di ambiente ideale, che aiuta le persone a trovare uno spazio di vita confortevole e protetto. Questo ambiente dovrebbe essere dotato di alcune condizioni di base come:

  • avere una dorsale montuosa (Tartaruga) identificata a livello paesaggistico come una montagna protettiva un’alberatura posta nel retro di un edificio;
  • essere abbracciato da più strati di colline o alberature circostanti (Drago, Tigre); il Drago posizionato a sinistra della Tartaruga e la Tigre posizionata a destra rappresentano le braccia che avvolgono il sito;
  • avere un’ampia apertura di fronte (Fenice) identificata nel paesaggio con uno spazio aperto che permette all’uomo, che dà le spalle alla Tartaruga, di avere una prospettiva su ciò che è presente o accade in lontananza, favorendo così il controllo del luogo;
  • avere la presenza di un ruscello o uno stagno nelle vicinanze.

La mancanza dei Quattro Animali, secondo il Feng Shui, crea sugli abitanti di un sito uno stato di non-comfort e degli effetti negativi a livello psicologico. Possiamo immaginare che la mancanza della Tartaruga, per esempio nella stanza di un ufficio, che si manifesta con la mancanza di un muro e la presenza di una finestra cui rivolgere le spalle, metta l’individuo seduto alla scrivania in uno stato di continuo stress in quanto può sentirsi minacciato da eventi esterni.

La disciplina Feng Shui abbraccia i pensieri psicologici esposti e studiati in termini scientifici dalla Psicologia Ambientale: il desiderio di riqualificare un ambiente e sviluppare un’architettura che ci doni nuovamente il contatto uomo-natura, ci permette di instaurare quella relazione reciproca ormai nascosta o addirittura persa. Nello studio della relazione Cielo, Uomo e Terra espressa dal Feng Shui, sono racchiusi millenni di studi e di concetti che mirano a migliorare la vita dell’uomo nei contesti costruiti e la relazione uomo-natura. Edifici come il Workplace6 a Sidney, Commonwealth Bank Place in Australia sono stati studiati scientificamente e messi a confronto con i concetti di un design sostenibile trovando gli aspetti in comune con il Feng Shui.

La Psicologia Ambientale attraverso la promozione di una ricerca scientifica continua, cerca di sviluppare dei metodi di studio che aiutino a migliorare il benessere psicofisico delle persone. Interessante risulta la sinergia tra le varie discipline e la convinzione che un approccio significativo possa arrivare anche da qualche principio del Feng Shui.

 

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Credits immagine: Michele Zambon