EVENTI. Terre Ibride 4. Psicologia dell'Abitare

di LEONARDO TIZI
architetto e psicologo ambientale

“Ho visto case piene di oggetti e vuote di ogni fantasia. Case piene di libri con frigoriferi vuoti, case con frigoriferi pieni e senza neanche un fiore, case con fiori e nient’altro, case con tutto, fiori, libri, cibo, oggetti…”. Di case ce ne sono moltissime, ognuna è da scoprire e ognuna ha le potenzialità per essere un potente strumento terapeutico. Con queste parole è iniziato mercoledì 12 maggio 2021 il quarto incontro del ciclo TERRE IBRIDE dal titolo “PSICOLOGIA DELL’ABITARE. Il significato simbolico delle nostre case”. A sollevare quel velo di mistero che avvolge le dimensioni polisemiche dell’abitare è stata Donatella Caprioglio, che ci ha accompagnati per mano in un viaggio nel cuore delle case.

La casa è contemporaneamente uno spazio fisico e uno spazio mentale. Il progetto di avere una propria casa è il progetto di uno spazio immaginario, lo stesso spazio che si crea nella mente dei genitori quando decidono di avere un figlio. Da grandi, quanto ricerchiamo un posto in cui stare bene? E che tipo di accoglienza abbiamo avuto alla nascita?

Lo spazio fisico è espressione anche dei processi identitari. La costruzione della casa è una metafora spaziale che corre in parallelo alla costruzione dell’identità. Per costruire una casa solida e sicura serve un terreno famigliare favorevole, stratificazione complessa delle storie personali di tutti i membri, impreziosito o reso incerto da piccoli o grandi segreti, e un cemento affettivo, espressione della qualità delle relazioni importanti. Veniamo al mondo più o meno solidi e sicuri allo stesso modo di come una casa viene costruita su fondazioni affidabili.

La casa costituisce un archetipo, la cui storia inizia nel momento in cui Adamo ed Eva escono dal Paradiso e cercano un rifugio. La stessa esperienza del bambino che esce dal ventre materno e cerca la sua protezione, per esempio nascondendosi sotto al tavolo.

Il significato simbolico delle diverse stanze che compongono una casa viene portato alla consapevolezza ripercorrendo le fasi dello sviluppo psicosessuale teorizzato da Freud. La fase orale è rappresentata dalla cucina, che esprime i nostri bisogni primari, la madre nutritiva. Che rapporto abbiamo con il cibo e con il piacere? La fase anale trova una corrispondenza nel bagno, un luogo sacro nel quale l’acqua è elemento terapeutico da riscoprire e vivere nei rituali quotidiani di purificazione e benessere. Quanta cura abbiamo del nostro corpo? La fase genitale è associata alla camera da letto, le cui caratteristiche ci parlano del rapporto che abbiamo con l’Altro e con la nostra sessualità. Quanto investiamo in questo rapporto?

La casa parla di noi. E allora possiamo visitare case sintomatiche che parlano di questioni non risolte, case impossibili teatro di dinamiche perverse, oppure case bloccate di clienti bloccati. In questi casi, abitiamo male le case perché non abitiamo bene i nostri bisogni. Ma riparando una casa, abbiamo la straordinaria possibilità di riparare noi stessi. Progettare è entrare nel mondo interno delle persone. E lo sguardo e la funzione del “terzo”, psicologo o architetto, consente di dare voce a parole, a volte, indicibili, di contattare i nostri sogni, i nostri bisogni profondi, le nostre aree di fragilità, le nostre risorse.

La Psicologia Ambientale condivide con la proposta innovativa di Donatella Caprioglio, relativa alla Psicologia dell’Abitare, l’enfasi sull’importanza della casa come osservatorio privilegiato per esaminare e comprendere, tra le altre cose, i processi evolutivi, le relazioni di coppia, le dimensioni sociali tra pubblico e privato, tra bisogno di privacy e contatti col mondo esterno. E molto altro.

Siamo pronti per iniziare questo viaggio tra case e spazi mentali, esplorare territori nuovi e sconosciuti o vecchi e abbandonati, perderci e ritrovarci?

 

Donatella Caprioglio è psicologa, psicoterapeuta e scrittrice. Attualmente insegna all’Università di medicina Bobigny Paris 13 “Tecniche di Sensibilizzazione all’Ascolto e Psicopatologia del Neonato” e “Psicologia dell’Abitare” alla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Padova e all’Ecole Superieure d’Architecture della Villette (Parigi). Tiene seminari sull’abitare in collaborazione con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri. Dopo una lunga esperienza in attività analoghe relative all’ascolto e alla prevenzione nell’infanzia, ha recentemente creato “I Caffè dell’Abitare”, spazi virtuali aperti a tutti, per parlare del proprio abitare/abitarsi. È impegnata nella formazione di professionisti in Italia e all’estero.

 donatellacaprioglio.it

 

LETTURE CONSIGLIATE:

Donatella Caprioglio. (2012). Nel cuore delle case. Viaggio interiore tra case e spazi mentali. Edizioni Il Punto d’Incontro.

Junichiro Tanizaki. (2000). Libro d’ombra. Bompiani.